Il caso Crochette : quattro atti e un epilogo

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Il caso Crochette

In questa seconda pièce, arrivata in occasione della quarta edizione de L'un de nous deux - già rappresentata in numerosi teatri -, Jean-Noël Jeanneney traccia un personaggio possente di truffatore d'alto bordo alla vigilia della prima guerra mondiale.

Crochette, come un Madoff dei giorni nostri, ha fondato la sua prosperità sull'ingenuità dei risparmiatori che convince distribuendo loro grassi dividendi ricavati dalla creazione di affari inconsistenti. Crochette finisce per persuadersi da solo del suo ruolo di benefattore geniale e, pur perseguitato dalle grandi banche e da mediocri ricattatori, si muove con sicurezza e alterigia. Ma l'intrigo vacilla nel momento in cui crolla il suo castello di carte. L'errore fatale, nella solitudine del suo genio malefico, è dovuto alla fiducia mal riposta in un giovane incrociato in circostanze rocambolesche che, pur ammirandolo, ne causa la disfatta. Prima di finire in prigione, tuttavia, Crochette gioca ancora le ultime carte, psicologiche e politiche, davanti a un giudice che talvolta sembra subire il fascino dei suoi propositi vanagloriosi intrisi di coraggio e ironia.

Il giudice. - Allora, signor Crochette, si sente pronto a parlare sinceramente ?

Crochette. - A questo punto, signor Giudice, dopo tre mesi dietro le sbarre, effettivamente sono disposto a gustare i piaceri della sincerità che, a dire la verità, lo confesso, per me sono piuttosto nuovi. Forse vi troverò un piacere inedito. Ne dubito, però, perché è difficile ricominciare da capo.